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      XIX. Se, mentre la nazione travagliavasi fra tante sciagure e tante umiliazioni, vi fosse stata una elezione generale, le Teste-Rotonde avrebbero probabilmente riacquistata la preponderanza nello Stato. Ma il Parlamento era tuttavia popolato di Cavalieri, eletti nello entusiasmo della lealtà che aveva seguita la Restaurazione. Nondimeno, tosto fu noto a tutti che nessuna Legislatura Inglese, leale quanto si volesse, si terrebbe paga d'essere ciò che la Legislatura era stata sotto i Tudors. Dalla morte d'Elisabetta fino alla vigilia della guerra civile, i Puritani che predominavano nel corpo rappresentativo, avevano sempre più, destramente adoperando il potere della borsa, usurpato nel campo del Potere Esecutivo. I gentiluomini, i quali, dopo la Restaurazione, sedevano nella Camera Bassa, comecchè abborrissero il nome de' Puritani, erano lieti di avere raccolti i frutti della politica puritana. Certo, desideravano molto di valersi del potere che esercitavano nello Stato, onde rendere il Re potente e rispettato dentro il Regno e fuori: ma erano determinati a non lasciarsi privare di tale potere. La grande rivoluzione inglese del secolo decimosettimo, val quanto dire il trapasso del supremo sindacato dell'amministrazione esecutiva dalla Corona alla Camera de' Comuni, procedette, durante la lunga esistenza di quel Parlamento, con rapidità e fermezza. Carlo, impoverito da' suoi vizi e dalle sue follie, aveva mestieri di danari, e non poteva procacciarsene se non per concessione de' Comuni; ai quali non poteva impedirsi di porre a prezzo le loro concessioni.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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