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      Il prezzo che vi posero fu questo, che venisse loro conceduto d'immischiarsi in ciascuna delle prerogative del Re; di forzarlo ad approvare le leggi che a lui spiacessero; licenziare Ministeri; dettare la condotta da tenersi nella politica estera, ed anche dirigere l'amministrazione della guerra. All'ufficio ed alla persona del Re professavansi altamente affettuosi e devoti. Ma ricusavano di obbedire a Clarendon, e gli si scagliarono contro, con furore pari a quello con che i loro predecessori avevano tempestato Strafford.
      XX. Le virtù e i vizi di quel Ministro cooperarono alla sua ruina. Era il capo apparente dell'amministrazione, e quindi veniva considerato mallevadore anche di quegli atti ai quali fortemente, ma invano, erasi opposto in Consiglio. I Puritani, e tutti coloro che ne sentivano pietà, lo reputavano qual bacchettone implacabile, un secondo Laud, fornito di maggiore intelligenza. Aveva sempre sostenuto che l'Atto d'Indennità dovesse rigorosamente osservarsi; ed in ciò la sua condotta, quantunque fosse per lui singolarmente onorevole, lo rese odioso a tutti quei realisti, i quali bramavano di rifarsi delle perdite sostenute nelle sostanze, citando le Teste-Rotonde a pagare i danni. I Presbiteriani di Scozia gli attribuivano la caduta della loro Chiesa. I Papisti d'Irlanda lo addebitavano della perdita delle loro terre. Come padre della Duchessa di York, aveva cagione a desiderare che la Regina fosse sterile; e però cadde in sospetto di avere proposta al Re una sposa che non poteva dargli prole.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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