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      Ma cotesto grande corpo era stato colpito da paralisi, e non solo era incapace di molestare gli altri Stati, ma non valeva, senza l'altrui soccorso, a respingere l'aggressione. La Francia, senza nessun dubbio, era la pių grande delle Potenze europee. I suoi mezzi d'allora in poi sono venuti sempre crescendo, ma non cosė celeremente come quelli dell'Inghilterra. Č uopo rammentare, che centottanta anni fa, lo Impero di Russia era affatto fuori del sistema politico d'Europa, al pari dell'Abissinia o del Siam; che la casa di Brandeburgo era appena pių potente di quella di Savoia; e che la Repubblica degli Stati-Uniti non esisteva affatto. La potenza francese quindi, benchč tuttora sia considerevole, č relativamente scemata. Il suo territorio ai tempi di Luigi XIV non era esteso come ai dė nostri; ma era grande, unito, fertile, bene adatto all'offesa ed alla difesa, posto sotto un bel clima, e popolato da genti valorose, operose ed industri. Lo Stato era implicitamente retto da una sola mente suprema. I grandi feudi, che, trecento anni avanti, erano in tutto, tranne nel nome solo, principati indipendenti, erano stati annessi alla Corona. Solo pochi vecchi potevano rammentarsi dell'ultima ragunanza degli Stati Generali. La resistenza che gli Ugonotti, i Nobili e i Parlamenti avevano opposta al regio potere, era stata annientata da' due grandi Cardinali, che per lo spazio di quaranta anni avevano governata la nazione. Il Governo era un pretto dispotismo; ma, almeno verso le classi elevate, dispotismo mite e generoso, e temperato da modi cortesi e da sentimenti cavallereschi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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