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      Buckingham, uomo sazio di piaceri, erasi dato all'ambizione quasi per passatempo. Come si era provato a svagarsi con lo studio dell'architettura e della musica, con lo scrivere farse e cercare la pietra filosofale; così ora si provava a svagarsi con un negoziato secreto, e con una guerra cogli Olandesi. Era già stato, più presto per volubilità e vaghezza di cose nuove, che per alcun profondo proposito, infido ad ogni partito. Un tempo erasi messo nelle file de' Cavalieri. In un altro, erano corsi mandati d'arresto contro di lui, incolpato di mantenere corrispondenza proditoria colle reliquie del partito repubblicano nella città. Era nuovamente diventato cortigiano, e voleva acquistare il favore del Re con servigi, dai quali i più illustri di coloro che avevano pugnato e sofferto per la Casa Reale, avrebbero rifuggito compresi d'orrore.
      Ashley, più testardo, e dotato di assai più feroce e solida ambizione, era stato parimente versatile. La versatilità di Ashley nasceva, però, non da leggerezza, ma da deliberato egoismo. Aveva serviti e traditi vari Governi; ma aveva adattati i suoi tradimenti così bene ai tempi, che, fra mezzo a tutte le rivoluzioni, s'era sempre venuto innalzando. La moltitudine, compresa d'ammirazione per una prosperità, la quale, mentre ogni altra cosa perpetuamente mutavasi, era rimasta immutabile, attribuiva a lui una prescienza pressochè miracolosa, ed assomigliavalo a quello ebreo uomo di Stato, che, come è scritto, veniva consultato dal popolo come l'oracolo di Dio.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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