Pagina (300/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Invano risolutamente affermarono la propria innocenza fino al momento stesso della morte; imperciocchè era opinione generale, che un buon papista considerava qualsivoglia menzogna che fosse utile alla sua Chiesa, non solo scusabile, ma meritoria.
      XLIII. Mentre il sangue innocente spargevasi sotto le forme della giustizia, adunossi il nuovo Parlamento; e fu tale il violento procedere del partito predominante, che anche gli uomini che avevano passata la giovinezza in mezzo alle rivoluzioni, uomini che rammentavano la condanna di Strafford, lo attentato contro i cinque Rappresentanti, l'abolizione della Camera de' Lordi, la decapitazione del Re, rimasero atterriti allo aspetto delle pubbliche cose. L'accusa contro Danby fu ripresa. Costui invocò il perdono del Principe. Ma i Comuni trattarono la risposta con disprezzo, ed insistettero perchè si seguitasse il processo. Nondimeno, Danby non era lo scopo precipuo delle loro persecuzioni. Erano convinti che l'unico modo efficace di assicurare la libertà e la religione dell'Inghilterra, era quello d'escludere dal trono il Duca di York.
      Il Re viveva in grande perplessità. Aveva insistito perchè suo fratello, la vista del quale accendeva la rabbia del popolaccio, si ritirasse per alcun tempo a Brusselles: ma non sembra che tale concessione producesse favorevole effetto. Il partito delle Teste-Rotonde divenne allora preponderante. Ad esso accostaronsi milioni di cittadini, i quali, al tempo della Restaurazione, pendevano verso la regia prerogativa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Chiesa Parlamento Strafford Rappresentanti Camera Lordi Danby Principe Comuni Danby Inghilterra Duca York Brusselles Teste-Rotonde Restaurazione