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      Cotesto progresso, continuando per molti anni, divenne finalmente, verso la metā del secolo decimottavo, portentosamente rapido, e nel decimonono ha acquistata incredibile velocitā(55). A cagione, in parte, della nostra posizione geografica, in parte delle nostre morali condizioni, noi, nel corso di parecchie generazioni, siamo rimasti esenti dai danni che altrove hanno impacciato gli sforzi e distrutto i frutti della industria. Mentre ogni paese del continente, da Mosca fino a Lisbona, č stato il teatro di guerre sanguinose e devastatrici, non si č veduto in Inghilterra vessillo nemico, se non in sembianza di trofeo. Mentre ci abbiamo veduto fremere d'intorno il fuoco delle rivoluzioni, il nostro Governo non č stato nč anche una sola volta abbattuto dalla violenza. Per cento anni non č stato mai nell'isola nostra nessun tumulto di gravitā tanta, che si possa chiamare insurrezione. La legge non č stata mai calpestata nč dal furore popolare, nč dalla regia tirannide. Il credito pubblico č stato considerato come sacro. L'amministrazione della giustizia č stata pura. Anche in tempi che dagl'Inglesi potrebbero rettamente chiamarsi tristi, abbiamo fruito ciō che quasi ogni altra nazione del mondo avrebbe reputato ampia misura di libertā civile e religiosa. Ciascuno ha avuta intera fiducia che lo Stato lo avrebbe protetto nel possesso di ciō che ha guadagnato con la propria diligenza, o accumulato con la parsimonia. Sotto la benefica influenza della pace e della libertā, le scienze hanno fiorito, e sono state applicate agli usi pratici in modo per innanzi sconosciuto.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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