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      I padroni di case poveri, spesso non potevano pagare la imposta sui loro focolari. Ogni qualvolta ciò avveniva, gli esattori sequestravano senza misericordia la mobilia: poichè la tassa era data in appalto; e un appaltatore di tasse, fra tutti i creditori, secondo porge il proverbio, è il più rapace. Gli esattori venivano apertamente accusati di condursi, nello esercizio del loro abborrito mestiere, con durezza e insolenza. Dicevasi, che appena essi mostravansi sulla soglia d'un tugurio, i fanciulli cominciavano a piangere, e le vecchie correvano a nascondere i loro arnesi da cucina. Anzi, l'unico letto d'una povera famiglia soventi volte veniva portato via, e venduto. Il prodotto annuo netto di cotesta tassa era di duecentomila lire sterline(71).
      Se alle tre grandi sorgenti d'entrata da noi rammentate, aggiungiamo quella delle regie possessioni, allora più estese di quello che siano ai dì nostri, i primi frutti e le decime, che non erano per anche state rese alla Chiesa, i Ducati di Cornwall e di Lancaster, le confische e le multe; la intera rendita annua della Corona potrebbe estimarsi sicuramente a un milione e quattrocentomila lire sterline. Di cotesta rendita, parte era ereditaria; il rimanente, a Carlo era stato concesso a vita; ed egli era libero di spenderla tutta, in qualunque modo gli fosse piaciuto. Tutto ciò ch'egli poteva risparmiare dalla spesa de' pubblici dipartimenti, andava alla sua borsa privata. Intorno all'uffizio postale ragioneremo più innanzi. Gli utili di quello stabilimento erano stati dal Parlamento concessi al Duca di York.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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