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      Il re promise di contribuire per venti mila sterline alle spese di fabbrica, e per cinquemila l'anno al mantenimento degl'invalidi(87). Non era parte del sistema che vi fossero esterni. La intera spesa non effettiva, militare e navale, appena poteva sorpassare dieci mila sterline annue. Oggi supera dieci mila lire il giorno.
      IX. Alle spese del governo civile, la Corona contribuiva solo in piccola parte. Il maggior numero de' funzionari, l'ufficio de' quali era quello d'amministrare la giustizia e serbare l'ordine, o prestavano gratuitamente i loro servigi al pubblico, o erano rimunerati in modo da non cagionare nessun vuoto nella rendita dello Stato. Gli sceriffi, i gonfalonieri, gli aldermanni delle cittą, i gentiluomini di provincia che erano commissarii di pace, i capi de' borghi, i ricevitori e i piccoli constabili, al Re non costavano nulla. Le corti superiori di giustizia, principalmente, mantenevansi con le tasse giudiciali.
      Le nostre relazioni con le Corti straniere erano condotte con estrema economia. Il solo agente diplomatico che avesse titolo d'ambasciatore, era quello di Costantinopoli, e veniva in parte mantenuto dalla Compagnia della Turchia. Anche alla Corte di Versailles l'Inghilterra teneva soltanto un inviato; e non ne aveva di nessuna specie presso le Corti di Spagna, di Svezia e di Danimarca. La intiera spesa, sotto questo titolo, nell'ultimo anno del regno di Carlo II, non poteva sorpassare di molto le ventimila lire sterline(88).
      X. Questa frugalitą non era punto degna di lode.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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