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      Per lo pių, ha fatto qualche viaggio in paesi stranieri; ha passato una parte considerevole della sua vita nella metropoli; e reca con sč in provincia i delicati costumi di quella. Forse non č specie d'abitazione piacevole quanto la casa rurale del gentiluomo inglese. Nei parchi e nei giardini, la natura, abbellita e non deturpata dall'arte, si mostra nella sua forma pių seducente. Negli edifizi, il buon senso e l'ottimo gusto si dānno la mano a produrre una felice armonia di comodi e di grazia. Le pitture, i musicali strumenti, la biblioteca, verrebbero in ogni altro paese considerati come prova che testifichi, il padrone essere uomo eminentemente culto e compíto. Un gentiluomo di provincia, all'epoca della Rivoluzione, aveva di entrata circa la quarta parte di quella che le sue terre rendono adesso ai suoi posteri. Paragonato ai quali, egli era dunque un uomo povero, generalmente costretto a risiedere, salvo qualche interruzione di tempo, nelle sue terre. Viaggiare sul continente, tener casa in Londra, o anche visitarla spesso, erano piaceri che soli potevano gustare i grandi proprietari. Potrebbe sicuramente affermarsi, che degli scudieri, i cui nomi erano allora nelle Commissioni di Pace e Luogotenenza, nč anche uno fra venti andava alla cittā una volta in cinque anni, o aveva mai in vita sua viaggiato fino a Parigi. Molti proprietari di signorie erano stati educati in modo poco diverso da quello de' loro servitori. Lo erede di una terra, spesso passava la fanciullezza e gioventų sua nella residenza della famiglia sotto maestri non migliori de' mozzi di stalla e dei guarda-caccia, ed appena imparava tanto da apporre la propria firma ad un mandato di deposito.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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