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      La pompa dei battesimi e de' funerali vinceva di molto ciò che di simile si potesse vedere in ogni altra parte dell'isola. La città era in grandissima rinomanza d'ospitalità, in ispecie per le colazioni che i raffinatori di zucchero offrivano a coloro che recavansi a visitarli. Il desinare apparecchiavasi nella fornace, e veniva accompagnato da una ricca bevanda composta del miglior vino di Spagna, conosciuta in tutto il Regno col nome di latte di Bristol. Cosiffatto lusso sostenevano per mezzo di un proficuo commercio con le piantagioni dell'America Settentrionale e le Indie Occidentali. Era sì forte la passione pei traffici con le colonie, che appena eravi in Bristol un solo piccolo bottegaio che non avesse parte sul carico di qualche nave la quale si recasse alla Virginia o alle Antille. Questo genere di commercio, a dir vero, talvolta non era onorevole. Nelle transatlantiche provincie della Corona, v'erano grandi richieste di lavoratori; alle quali richieste provvedevasi, in parte, con un sistema di reclutare e rapire individui nei principali porti dell'Inghilterra: sistema che in nessun altro luogo era così attivo ed esteso come in Bristol. Anche i primi magistrati di quella città, non vergognavano di arricchirsi con un tanto odioso commercio. Dalle liste dell'imposta sui fuochi, si deduce che nell'anno 1685, il numero delle case fosse cinque mila trecento. Non possiamo supporre che il numero degli individui d'una casa fosse maggiore di quelli d'una famiglia della città di Londra; e le migliori autorità sopra questo subietto c'insegnano che in Londra erano cinquantacinque persone per ogni dieci case.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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