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      I migliori appartamenti avevano tende di ruvida stoffa di lana, e seggiole col fondo coperto di giunco. Quei lettori che s'interessano al progresso dello incivilimento e delle arti utili, sapranno grado all'umile topografo che ci ha tramandati cotesti fatti, e desidereranno forse che storici più solenni avessero talvolta messe da parte poche pagine piene di evoluzioni militari e d'intrighi politici, per dipingerci le sale e le stanze da letto de' nostri antenati(140).
      XXVII. La posizione di Londra, in ordine alle altre città dello Stato, era ai tempi di Carlo II assai più considerevole che non è ai nostri. Imperocchè, adesso la sua popolazione è poco più di sei volte di quella di Manchester o di Liverpool; e, regnante Carlo, era più di diciassette volte della popolazione di Bristol o di Norwich. È da dubitarsi se si possa additare un altro esempio di un gran Regno, in cui la prima città fosse diciassette volte più grande della seconda. Abbiamo ragione di credere, che Londra nel 1685, fosse stata fino da mezzo secolo la più popolata metropoli d'Europa. Gli abitanti, che oggidì sono almeno un milione e novecento mila, erano allora, probabilmente, poco meno di mezzo milione(141). Londra, nel mondo, aveva soltanto una rivale rispetto al commercio; rivale ora da lungo tempo vinta: voglio dire la potente e ricca Amsterdam. Gli scrittori inglesi menavano vanto della foresta di alberi che copriva il fiume dal Ponte alla Torre, e delle portentose somme di danaro che entravano nell'ufficio della Dogana in Thame's Street.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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