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      I facchini dolevansi del detrimento che ne pativano, e stracciavano i cartelli che ne davano annunzio al pubblico. Il commovimento cagionato dalla morte di Godfrey, e dalla scoperta delle scritture di Coleman, in allora era sommo. E però levossi alto il grido, che la posta d'un soldo fosse un disegno de' papisti. Affermavasi che il gran Dottore Oates aveva sospetto come i Gesuiti vi fossero mescolati, e come bastasse esaminare i fagotti per trovarvi i vestigi del tradimento(207). Nonostante, sì grande e manifesta era la utilità della impresa, che ogni opposizione tornò priva d'effetto. Appena fu chiaro che era lucrosa, il Duca di York ne mosse querele come d'un'infrazione del suo monopolio, e i tribunali sentenziarono in suo favore(208).
      La entrata dell'ufficio postale, fin da principio, venne sempre aumentando. L'anno in cui seguì la Restaurazione, un Comitato della Camera de' Comuni, dopo rigorosa indagine, ne aveva estimato il ricavato netto a circa venti mila lire sterline.
      Alla fine del regno di Carlo II, la entrata netta sommava a poco meno di cinquanta mila sterline; somma che in allora fu considerata stupenda. La entrata lorda ascendeva a circa settanta mila sterline. La spesa per la spedizione d'una sola lettera era due soldi per ogni ottanta miglia, e tre soldi per una distanza maggiore; ma aumentava in proporzione del peso del piego(209). Ai dì nostri, una lettera semplice si spedisce per un soldo ai confini della Scozia e della Irlanda; e il monopolio de' cavalli da posta non esiste più da lungo tempo.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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