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      Avendo poca pecunia da dare, gli Stati supplirono al difetto con proteste di lealtà e barbari ordinamenti. Il Re, in una lettera, che venne loro letta nel dì in cui si aprì la sessione, li richiedeva con virulente parole di fare nuove leggi penali contro gli ostinati presbiteriani, e si mostrava dolente che le faccende dello Stato gl'impedissero di proporle egli stesso in persona dal trono. I suoi comandamenti furono obbediti. Passò senza ostacolo uno statuto formato da' Ministri della Corona, il quale anche fra gli statuti di quello sventurato paese e di quel tempo sventuratissimo, è predistinto per atrocità. Fu decretato, con poche ma enfatiche parole, che chiunque avesse osato predicare in un conventicolo in casa, o intervenire come predicatore o come uditore ad un conventicolo all'aria aperta, sarebbe stato punito con la morte e la confisca de' beni(351).
      XXIII. Questa legge, approvata ad istanza del Re da un'assemblea schiava delle voglie di lui, è degna di particolare considerazione: imperciocchè dagli scrittori ignoranti Giacomo è stato giudicato come principe lesto di cervello e poco giudizioso nella scelta dei mezzi, ma intento ad uno de' fini più nobili cui possa tendere un Sovrano; a quello, cioè, di stabilire la piena libertà religiosa. Nè può negarsi che alcune parti della sua vita, ove si sceverino dallo insieme e superficialmente si considerino, sembrano far credere tale il suo carattere.
      Mentre egli era suddito, aveva per molti anni patita la persecuzione, la quale aveva in lui prodotti gli effetti consueti.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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