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      La sua mente, torpida e angusta come ella era, aveva profittato di quella severa disciplina. Allorchè fu escluso dalla Corte, dallo Ammiragliato e dal Consiglio, e stette in pericolo di rimanere escluso anco dal trono, solo perchè non sapeva frenarsi dal credere nella transustanziazione e nella autorità della Sede Romana, progredì così rapidamente nelle dottrine della tolleranza, da lasciarsi addietro Milton e Locke. Qual cosa, diceva di sovente, può essere più ingiusta che il punire le speculazioni dello intelletto con pene che dovrebbero infliggersi ai soli atti? Quale più impolitica che il rifiutare i servigi de' buoni soldati, marinai, giureconsulti, diplomatici, finanzieri, solo perchè professano dottrine erronee intorno al numero de' sacramenti o alla pluripresenza de' Santi? Aveva imparato a mente i luoghi comuni che tutte le sètte ripetono con tanta facondia semprechè patiscono oppressione, e dimenticano con tanta facilità semprechè possono rendere il contraccambio. E veramente, ei recitava così bene la sua lezione, che coloro ai quali fosse accaduto di udirlo favellare intorno a quella materia, gli davano più credito di buon senso e di eloquenza, ch'ei veramente non meritasse. Con la manifestazione de' suoi principii, egli illudeva molti spiriti accesi di carità del prossimo, e forse sè stesso. Ma il suo zelo pei diritti della coscienza finì al finire del predominio del partito Whig. Come la fortuna cangiò, come egli più non ebbe timore delle persecuzioni altrui, come ebbe in mano la potestà di perseguitare gli altri, le vere inclinazioni dell'indole sua cominciarono a mostrarsi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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