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      Il dì primo di maggio, egli stava a segar fratte, allorchè fu preso dai dragoni di Claverhouse, esaminato all'infretta, convinto di non-conformismo, e dannato a morire. Dicesi che anche fra i soldati non trovossi chi volesse fare da carnefice; imperocchè la moglie del povero uomo era lì presente, aveva per mano un fanciulletto, ed era agevole accorgersi che tra breve avrebbe dato nascimento ad un'altra creatura; ed anche quegli uomini di cuore duro e feroce, che si soprannominavano Belzebù ed Apollione, sentivano raccapriccio della scelleratezza di ucciderle in faccia il marito. Questi, infrattanto, levando alto lo spirito per la prossima sua partita verso l'eternità, mandava alte e fervide preci come uomo ispirato, allorchè Claverhouse invaso di furore lo stese a terra morto con un'archibugiata. Fu riferito da testimoni degni di fede, che la vedova nella sua dolorosa disperazione gridasse: "Ebbene, o signore, ebbene! verrà il giorno da renderne conto;" e che lo assassino rispondesse: "Agli uomini posso rispondere di ciò che ho fatto; in quanto a Dio, so io il modo di farlo star cheto." Nonostante, corse voce che anche sull'arida coscienza e sull'adamantino cuore di lui, i detti della morente vittima facessero tale un'impressione, che non fu mai cancellata(356).
      Il dì quinto di maggio, due artigiani, detti Pietro Gillies e Giovanni(357) Bryce, furono processati nella Contea di Ayr da un tribunale militare, composto di quindici soldati. Esiste tuttora l'Atto d'Accusa. I prigioni erano incolpati, non di alcun fatto di ribellione, ma di tenere le medesime perniciose dottrine che avevano spinto altrui a ribellare, e di non avere agito giusta quelle dottrine solo perchè era mancata loro l'occasione.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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