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      Tale disegno andò fallito; e i vigliacchi che lo avevano concepito, furono costretti a dividere co' più valorosi i rischi della estrema prova dell'armi.
      Mentre gl'insorgenti procedevano fra mezzo al paese che giace tra Loch Long e Loch Lomond, furono continuamente infestati dalle milizie civiche. Seguirono alcune scaramucce, in cui il Conte ebbe prospera la ventura; ma le bande da lui respinte, nello indietreggiare, sparsero la nuova del suo avvicinarsi, e tosto dopo ch'egli ebbe varcato il fiume Leven, trovò un forte corpo di truppe regolari ed irregolari apparecchiato a fargli fronte.
      Egli opinava doversi dare battaglia. Ayloffe assentiva. Ma Hume dichiarò, che provocare il nemico sarebbe stata demenza. Vide un reggimento in uniforme scarlatto. Pensò che altri ve ne fossero dietro. Aggredire tante forze sarebbe stato un correre a morire. Il miglior partito da prendere, era quello di tenersi cheti fino a notte, ed allora ritirarsi.
      Ne seguì un aspro alterco, che Rumbold, ponendosi di mezzo, a stento riuscì a sedare. Era la sera. Le armate nemiche accampavano a poca distanza l'una dall'altra. Il Conte provossi a proporre un'aggressione notturna, e di nuovo le sue parole andarono a vuoto.
      XXI. Dacchè erasi deliberato di non combattere, altro non rimaneva a fare che prendere il partito proposto da Hume. Era probabile che, levando il campo secretamente, e procedendo tutta la notte traverso scopeti e pantani, il Conte si sarebbe vantaggiato di molte miglia sull'inimico, e sarebbe potuto giungere senza altri ostacoli a Glasgow.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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