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      Gli si gettarono addosso. Alcuni stavano per fare fuoco; ma Portman impedì ogni violenza. Il prigioniero era in abito di pastore; la sua barba, grigia anzi tempo, era lunga di parecchi giorni. Tremava grandemente, e non poteva parlare. Anche coloro che lo conoscevano di persona, dubitarono in prima s'egli fosse lo elegante e leggiadro Monmouth. Portman gli frugò nelle tasche, e fra parecchi piselli raccolti nella rabbia della fame, vi trovò un oriuolo, una borsa d'oro, un albo pieno di canzoni, di ricette, di preghiere e di malie, e l'ordine di Giorgio, del quale, molti anni prima, il Re Carlo II aveva decorato il prediletto figliuolo. Subitamente furono spediti nunzii a Whitehall, che recarono la lieta nuova e la decorazione dell'ordine di Giorgio, come segno della verità del fatto. Il prigioniero, sotto strettissima guardia, fu condotto a Ringwood(508).
      Tutto era perduto, null'altro a lui rimanendo che apparecchiarsi a sostenere la morte in modo convenevole ad uomo che non s'era creduto indegno di portare la corona di Guglielmo il Conquistatore e di Riccardo Cuor di Lione, dell'eroe di Cressy e dell'eroe d'Agincourt. Egli avrebbe potuto richiamare alla mente altri domestici esempi, anco meglio convenienti alla propria condizione. In duecento anni, due sovrani, il cui sangue scorreva nelle sue vene, l'uno de' quali era una delicata donna, s'erano trovati nella condizione medesima in cui egli stava; - avevano mostrato nel carcere e sul palco una virtù, della quale nella prospera fortuna sembravano incapaci, e quasi redensero i loro grandi delitti ed errori sopportando con cristiana mansuetudine e con dignità principesca le pene inflitte loro dai nemici vittoriosi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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