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      Nè Ken e Turner rimasero satisfatti delle opinioni di lui. Secondo loro, come secondo la maggior parte de' loro confratelli, la dottrina della non-resistenza era il segno distintivo della Chiesa Anglicana. I due Vescovi insistettero perchè Monmouth confessasse, che snudando la spada contro il Governo, egli aveva commesso un gran peccato; e in ciò lo trovarono ostinatamente eterodosso. Nè era questa la sola delle sue eresie. Sosteneva che la sua relazione con Lady Wentworth fosse irreprensibile agli occhi di Dio. Diceva d'avere contratto matrimonio mentre era fanciullo. Non si era dato mai pensiero della sua Duchessa. La felicità ch'egli non aveva trovata in casa propria, l'aveva cercata in seno a dissoluti amori, dannati dalla religione e dalla morale. Enrichetta era stata colei che lo aveva redento da una vita di vizi. Ad essa egli era stato rigorosamente fedele. Entrambi d'accordo avevano pôrte al cielo ferventi preghiere perchè li guidasse. Dopo le quali preghiere, il loro scambievole affetto erasi afforzato: non potevano, quindi, più oltre dubitare che al cospetto di Dio essi erano come due sposi. I vescovi rimasero così scandalezzati a coteste idee intorno al vincolo coniugale, che ricusarono di ministrargli la comunione. Tutto ciò che da lui poterono ottenere, fu la promessa, che nella unica notte che gli restava a vivere, pregasse Iddio a largirgli lume bastevole onde conoscere se fosse nell'errore.
      Il mercoledì mattina, a sua particolare richiesta, il Dottore Tommaso Tenison, che allora era vicario di San Martino, e in quell'importante ufficio erasi acquistato la pubblica stima, andò alla Torre.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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