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      La folla mandava urli d'orrore e di rabbia. Ketch, bestemiando, gittò via la scure, e disse: "Non posso farlo; il cuore mi manca." - "Ripiglia la scure," gridò lo sceriffo. - "Gettatelo giù dal palco," urlò la folla. Finalmente il carnefice riprese la scure, e con due altri colpi lo finì; ma gli fu d'uopo usare un coltello per ispiccare il capo dal collo. La folla fu presa da tanta frenesia di rabbia, che il boia fu quasi per essere sbranato, e venne condotto via fra mezzo a numerose guardie(519).
      In quel mentre, molti tuffavano i loro fazzoletti nel sangue di Monmouth; avvengachè da gran parte della folla venisse considerato come un martire, che era morto per la religione protestante. Il capo mozzo e il tronco furono posti in un feretro coperto d'una coltre di velluto nero, e sotterrati senza pompa sotto la tavola della comunione della Cappella di San Pietro nella Torre. Dopo quattro anni, il pavimento del santuario fu di nuovo smosso; e accanto alle ossa di Monmouth, furono sepolte quelle di Jeffreys. In vero, non v'è sulla terra luogo più tristo di questo piccolo cimitero. La idea della morte ivi è congiunta, non come in Westminster o in San Paolo, con quella del genio e della virtù, della venerazione pubblica e della fama gloriosa; non come nelle nostre chiese e campisanti più umili, con ciò che v'è di più dolcemente diletto nella carità sociale e domestica: ma con ciò che vi è di più funesto nella umana natura e nelle sorti umane; col barbaro trionfo di nemici implacabili; con la incostanza, la ingratitudine, la codardia degli amici; con tutte le miserie della grandezza caduta e della fama infame.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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