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      Tempestava, malediceva, bestemmiava con parole di che nessun uomo bene educato avrebbe fatto uso in una corsa o in un combattimento di galli. Uno de' testimoni, chiamato Dunne, in parte commosso per Lady Alice, in parte atterrito dalle minacce e maledizioni del Capo Giudice, perdè affatto il cervello, e in fine si tacque. "Oh! come è dura la verità" disse Jeffreys "ad uscir fuori dalle labbra d'un ribaldo e bugiardo presbiteriano!" Il testimone, dopo pochi minuti, balbettò poche parole vuote di senso: "Vi fu mai" esclamò il Giudice con una bestemmia, "vi fu egli mai sopra la faccia della terra un simigliante scellerato? Credi tu che vi è un Dio? Credi tu nel fuoco dell'inferno? Tra tutti i testimoni che mi sono capitati fra le mani, non ne ho mai veduto uno simile a te." Il povero uomo, insensato per terrore, nuovamente si tacque; e nuovamente Jeffreys urlò: "Spero, Signori Giurati, che voi notiate l'orribile condotta di costui. Come si può egli fare a meno di non abborrire costoro e la religione che professano? Un Turco è un santo in agguaglio di codesto sciagurato. Un pagano arrossirebbe di tanta ribalderia. Gesù benedetto! Fra quale genia di vipere ci è toccato di vivere!" - "Io non so che dire, mio signore," disse tremando Dunne. Il Giudice di nuovo con una mitraglia di bestemmie. "Vi fu egli mai al mondo" gridò "più impudente briccone? Fate lume, ch'io possa vedere il suo viso di bronzo. Voi, o gentiluomini, che siete consiglieri della Corona, badate di pronunciare contro costui una sentenza che lo dichiari spergiuro.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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