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      I suoi panegiristi affettano di chiamarlo Giacomo il Giusto. Se dunque diventando papista, volesse supporsi ch'egli fosse parimente divenuto dissimulatore e spergiuro, quale conclusione doveva ricavarne un popolo ormai disposto a credere che il papismo avesse perniciosa influenza sul carattere morale dell'uomo?
      VI. Per tali ragioni, molti de' più illustri cattolici, e fra gli altri il sommo Pontefice, opinavano che gl'interessi della loro Chiesa nell'isola nostra verrebbero più efficacemente promossi da una politica costituzionale e moderata. Ma cosiffatte ragioni non facevano punto effetto nel tardo intelletto e nella imperiosa indole di Giacomo. Nel suo ardore a rimuovere gl'impedimenti che gravavano i suoi correligionari, egli appigliossi ad un partito tale, da persuadere ai più culti e moderati protestanti di quel tempo, che per la salute dello Stato era necessario mantenere in vigore i suddetti impedimenti. Alla politica di lui gl'Inglesi Cattolici erano debitori di tre anni di sfrenato e insolente trionfo, e cento quaranta anni di servitù ed abiezione.
      Molti Cattolici Romani occupavano uffici ne' reggimenti novellamente formati. Questa violazione della legge per qualche tempo non fu censurata; perocchè le genti non erano disposte a notare ogni irregolarità che commettesse un Re chiamato appena sul trono a difendere la corona e la vita contro i ribelli. Ma il pericolo non era più. Gl'insorti erano stati vinti e puniti. Il loro malaugurato attentato aveva accresciuta forza al Governo che speravano abbattere.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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