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      Arrogi che v'era presente anche il Re. Carlo aveva avuto costume di assistere alle tornate della Camera de' Lordi per sollazzo, e spesso era solito dire che una discussione gli era di piacevole intertenimento al pari d'una commedia. Giacomo ci andò non per divertirsi, ma con la speranza che la propria presenza fosse di qualche freno alla discussione. E s'ingannò. Gli umori della Camera si manifestarono con tanto vigore, che dopo una pungentissima orazione fatta da Halifax a concludere, i cortigiani non vollero avventurarsi allo squittinio di divisione. Fu stabilito un giorno prossimo a prendere in considerazione il discorso del Re; e fu ordinato che tutti i Pari i quali non fossero in luoghi molto distanti da Westminster, si trovassero al proprio posto(608).
      XIX. Il dì seguente, il Re in tutta pompa andò alla Camera de' Lordi. L'Usciere della Verga Nera intimò ai Comuni di recarsi alla sbarra; e il Cancelliere annunziò che il Parlamento era prorogato fino al giorno decimo di febbraio(609). I membri che avevano votato contro la Corte, furono destituiti dai pubblici uffici. Carlo Fox fu cacciato dalla Pagatoria. Il vescovo di Londra cessò d'essere Decano della Cappella Reale, e il suo nome fu casso dalla lista de' Consiglieri Privati.
      Lo effetto della proroga fu di porre fine ad un processo della più alta importanza. Tommaso Grey, Conte di Stamford, discendente da una delle più illustri famiglie dell'Inghilterra, incolpato di crimenlese, era stato di recente preso e posto in istretta prigionia dentro la Torre.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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