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      Nè vi è la più lieve cagione per ricorrere ad una sì strana ipotesi, poichè il vero traspare dalla superficie stessa de' fatti. Per quanto tortuosa e subdola fosse la via nella quale cotesto uomo procedeva, la ragione che ve lo aveva spinto era semplice. La sua condotta è da attribuirsi alla possanza della cupidigia e del timore che avvicendavansi in un'anima molto subietta ad entrambe cotali passioni, e che aveva occhio lesto anzichè acuto. Aveva mestieri di assai più potere e pecunia. L'uno ei poteva ottenere solamente a danno di Rochester, e l'unico modo di conseguirlo a detrimento di Rochester, era quello di accrescere l'avversione che il Re sentiva pei moderati consigli di Rochester. Danari, ei con grande agevolezza e in gran copia poteva ottenere dalla corte di Versailles; e Sunderland fu sollecito a vendersi a quella. Non aveva nessun vizio gioviale o generoso. Curava poco il vino e la beltà, ma bramava la ricchezza con insaziabile e irrefrenabile cupidigia. La passione del giuoco gl'infuriava tempestosamente nell'anima, nè era stata domata da perdite rovinosissime. Il suo avito patrimonio era grande. Egli aveva lungamente occupato uffici lucrosi, e non avea trascurata arte nessuna a renderli più lucrosi; ma la sua mala ventura a' giuochi di sorte fu tanta, che i suoi beni diventavano quotidianamente più gravati di debiti. Sperando di disimpacciarsi da tante molestie, rivelava a Barillon tutti i disegni che il governo inglese meditasse ostili alla Francia, ed accennò che, pei tempi che correvano, un Segretario di Stato poteva rendere servigi che Luigi avrebbe fatto opera savia a pagare largamente.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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