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      Giacomo, che non ebbe mai grande discernimento, e nelle materie religiose era affatto cieco, in onta alla esperienza che aveva della umana malvagità, della malvagità de' cortigiani come classe, e di quella di Sunderland come individuo, si lasciò gabbare inducendosi a credere che la grazia aveva toccato il più falso e indurito de' cuori umani. Per molti mesi lo astuto ministro fu considerato in Corte come buon catecumeno, senza mostrarsi al pubblico in sembianza di rinnegato(637).
      Poco dopo, mostrò al Re l'utilità d'istituire un comitato secreto di Cattolici Romani, onde consigliare intorno a tutte le cose spettanti all'interesse della loro religione. Il comitato adunavasi talvolta nelle stanze di Chiffinch, e tal'altra negli appartamenti ufficiali di Sunderland, il quale, quantunque fosse tuttavia protestante di nome, era ammesso a tutte le deliberazioni di quello, e tosto giunse a predominarne tutti i membri. Ogni venerdì la cabala gesuitica desinava col Segretario. A mensa conversavano liberamente: e non risparmiavano nè anche le debolezze del Principe, verso il quale intendevano mostrarsi indulgenti. A Petre, Sunderland promise un cappello cardinalizio; a Castelmaine, una magnifica ambasciata a Roma; a Dover, un lucroso comando nelle guardie; e a Tyrconnel, un alto impiego in Irlanda. In tal guisa, stretti insieme dai più forti vincoli dell'interesse, costoro cooperavano a cacciare di seggio il Lord Tesoriere(638).
      XXXIV. V'erano due membri protestanti del Gabinetto, i quali non presero decisamente parte al conflitto.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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