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      Non è agevole a spiegare di che natura fosse la influenza che ella esercitava sopra l'animo di Giacomo. Ei più non era giovine. Era religioso; almeno desiderava fare per la propria religione sforzi e sacrifici, da cui la più parte di coloro che si chiamano uomini religiosi avrebbero abborrito. Sembra strano che vi fossero al mondo attrattive le quali valessero a gettarlo in un modo di vita ch'egli avrebbe dovuto considerare altamente criminoso: e in questo caso, niuno poteva intendere in che consistevano tali attrattive. La stessa Caterina era stupefatta della violenta passione del suo reale amante. "E' non può essere per la mia bellezza" diceva essa, "poichè bisogna che egli veda che io non sono punto bella; non può essere per il mio spirito, poichè egli non ne ha tanto da conoscere ch'io ne abbia alcuno."
      Il Re, come fu asceso al trono, pel sentimento della nuova responsabilità che pesava sopra lui, aperse per qualche tempo l'anima propria alle impressioni religiose. Fece ed annunziò molte buone determinazioni, parlò pubblicamente con gran severità degli empii e licenziosi costumi di quel tempo, e in privato assicurò la Regina e il confessore che non avrebbe mai più veduta Caterina Sedley. Le scrisse difatti scongiurandola di abbandonare gli appartamenti da lei occupati in Whitehall, e di trasferirsi in una casa in Saint James's Square, che le era stata, a spese di lui, splendidamente addobbata. Le promise nel tempo stesso di darle una grossa pensione dalla sua borsa privata.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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