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      Sunderland, quindi, con finissima astuzia suggerì al proprio signore la convenevolezza di chiedere a Rochester l'unica prova d'obbedienza; prova che Rochester, senza alcun dubbio, non avrebbe mai data. Per allora - tale era il linguaggio dello scaltro segretario - tornava al Re impossibile consigliarsi col primo de' suoi ministri intorno a ciò che gli stava più a cuore.
      LXXXII. Era doloroso il pensare che i pregiudicii religiosi, in sì grave negozio, dovessero privare il Governo di un tanto aiuto. Forse non era impossibile vincere simiglianti pregiudicii. Allora lo ingannatore bisbigliò sapere che Rochester di recente avesse manifestato qualche dubbio intorno i punti in questione tra i Protestanti e i Cattolici(779). Ciò fu bastevole perchè il Re prendesse un partito. Cominciò a lusingarsi di potersi sottrarre alla necessità di allontanare da sè un amico, e nel tempo stesso assicurarsi un esperto coadiutore alla grand'opera ch'era in via di compiere. Fu anche solleticato dalla speranza d'acquistare il merito e la gloria di avere salvata un'anima dalla eterna perdizione. E' pare in verità, che intorno questo tempo fosse invaso da un insolito e violento accesso di zelo per la sua religione: la qual cosa è più da notarsi in quanto era pur allora ricaduto, dopo un breve intervallo d'astinenza, nella dissolutezza; che tutti i teologi cristiani condannano come peccaminosa, e che in un uomo maturo, ed ammogliato ad una giovine e leggiadra donna, anche dai mondani è giudicata riprovevole.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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