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      Essere ormai impreteribilmente necessario, che coloro i quali stavano a capo de' suoi affari, abbracciassero le opinioni e i sentimenti suoi. Si confessò singolarmente obbligato a Rochester, e aggiunse non essere meritevole del più lieve biasimo il modo onde le finanze erano state da lui amministrate: ma l'ufficio di Lord Tesoriere era di sì grave momento, che, in generale, non era da fidarsi ad una sola persona, e da un Re Cattolico Romano non poteva fidarsi ad un uomo zelante della Chiesa d'Inghilterra. "Pensateci meglio, Milord," continuò il Re "rileggete gli scritti trovati nella cassa forte di mio fratello. Vi concederò anche qualche altro po' di tempo, se così desideriate." Rochester si accôrse che tutto era finito, e che il miglior partito che gli rimanesse a prendere, era quello di ritirarsi con quanto più danaro e credito gli fosse possibile; e bene vi riuscì. Ottenne una pensione vitalizia di quattro mila lire sterline annue per due vite, su' proventi dell'ufficio postale. Aveva accumulato gran copia di pecunia dagli averi de' traditori, e serbava la obbligazione scritta di quaranta mila sterline firmata da Grey, e una concessione di tutte le terre che la Corona aveva nei vasti beni di Grey(788). Niuno era stato mai cacciato dal proprio impiego a condizioni così vantaggiose. Al plauso de' sinceri amici della Chiesa Anglicana, Rochester aveva ben poco diritto. Per mantenersi in ufficio, aveva seduto in quel tribunale illegalmente creato con lo scopo di perseguitarla.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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