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      I modi de' nobili in Olanda difettavano, a quei tempi, di quella grazia che trovavasi in grado perfettissimo ne' gentiluomini francesi, e che, in grado inferiore, adornava la Corte d'Inghilterra; e i modi di Guglielmo erano prettamente olandesi. Gli stessi suoi concittadini lo reputavano brusco. Ai forestieri spesso ei sembrava grossolano. Nelle sue relazioni colle persone in generale, ci pareva ignorante o non curante di quelle arti che accrescono il pregio d'un favore, e scemano l'amarezza d'un rifiuto. Amava poco le lettere e le scienze. I trovati di Newton e di Leibnizio, i poemi di Dryden e di Boileau gli erano ignoti. Le rappresentazioni drammatiche lo annoiavano; e sia che Oreste vaneggiasse o Tartuffo stringesse la mano d'Elmira, ei volgeva gli occhi dal proscenio per parlare d'affari di Stato. Aveva, a dir vero, un certo ingegno pel sarcasmo, e non di rado adoperava, senza saperlo, una certa eloquenza manierata, ma vigorosa ed originale. Nulladimeno, non pretendeva minimamente a mostrarsi ciņ che dicesi bello spirito ed oratore. Aveva intera rivolta la mente a quelli studi che formano i valorosi e sagaci uomini di affari. Fino da fanciullo ascoltava con interesse le discussioni concernenti leghe, finanze e guerre. Di geometria sapeva quanto bisogna alla costruzione di un rivellino o di un'opera a corno. Di lingue, con l'aiuto d'una singolare memoria, imparņ tanto da potere intendere e rispondere senza altrui sussidio ad ogni cosa che gli venisse detta, ad ogni lettera che gli fosse scritta.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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