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      Perfino ne' sollazzi amava lo eccitamento del pericolo. Le carte, gli scacchi, il biliardo non gli andavano punto a sangue. La caccia era la prediletta delle sue ricreazioni; e tanto maggiormente piacevagli, quanto era più rischiosa. Talvolta spiccava tali salti, che i più audaci de' suoi compagni non osavano seguirlo. Sembra anche ch'egli reputasse come esercizi effeminati le più difficili cacce dell'Inghilterra, e fra mezzo alle immense foreste di Windsor con doloroso desio ripensasse alle belve che egli aveva costume di inseguire ne' boschi di Guelders, ai lupi, ai cignali, ai grossi cervi dall'enormi corna(803).
      V. Cotesta impetuosità d'anima diventa straordinario fenomeno, solo che si consideri come egli fosse singolarmente delicato di corpo. Fino da fanciullo egli era stato debole e malaticcio. In sulla virilità la sua salute erasi intristita per un forte accesso di vajolo. Era asmatico, e pareva volesse andare in consunzione. La sua gracile persona era travagliata da una continua tosse secca. Ei non poteva dormire se non appoggiando il capo sopra parecchi guanciali, e non poteva trarre il respiro se non nell'aria più pura. Spesso era torturato da crudeli dolori al capo; tosto stancavasi al moto. I medici mantenevano ognora deste le speranze de' suoi nemici, predicendo l'epoca in cui, se pure v'era certezza alcuna nella scienza, avrebbe cessato di vivere. Nonostante, in una vita che poteva dirsi una continua malattia, la forza dell'anima non gli fallì mai, in ogni grave occasione, a sostenere il suo infermo e languido corpo.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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