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      Solo fra tutti i non pochi Scozzesi che si sono inalzati a grandezza e prosperità in Inghilterra, egli aveva quel carattere che gli scrittori satirici, i drammatici, i romanzieri sogliono concordemente ascrivere ai venturieri irlandesi. Gli spiriti animali, le millanterie, la vanità, la propensione a spropositare, la provocante indiscretezza, la indomita audacia di lui apprestavano inesauribile materia agli scherni de' Tory. Nè i suoi nemici trascuravano di complirlo talvolta, più con piacenteria che con delicatezza, per la spaziosità delle sue spalle, la grossezza delle sue gambe, il buon successo de' suoi disegni matrimoniali con qualche amorosa e ricca vedova. Ciò non ostante, Burnet, benchè per molti rispetti fosse subietto di scherno ed anche di grave riprensione, non era uomo spregevole. Aveva vivissima intelligenza, instancabile industria, vasta e svariata dottrina. Era, a un sol tempo, storico, antiquario, teologo, predicatore, articolista, disputatore ed operoso capo politico; e in ciascuna di coteste cose emergeva cospicuo fra' suoi competitori. I molti vivaci e brevissimi scritti ch'egli pubblicò sopra i fatti di que' tempi, oggimai son noti solo agli amatori di curiosità letterarie; ma la Storia de' suoi Tempi, la Storia della Riforma, la Esposizione degli Articoli, il Discorso de' Doveri d'un Pastore, la Vita di Hale, la Vita di Wilmot, vengono anche a' dì nostri ristampati, nè vi è buona biblioteca privata che non gli abbia ne' suoi scaffali. Contro questi argomenti tutti gli sforzi dei detrattori riescono vani.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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