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      X. Fino dal tempo in cui fu spenta la insurrezione delle Contrade Occidentali, gravi cagioni di dissenso avevano scisso Guglielmo dai Whig e dai Tory. Aveva con rincrescimento veduti i tentativi fatti da' Whig a privare il Governo di certi poteri ch'egli riputava necessari alla efficacia e dignità di quello. Aveva con molto maggiore rincrescimento veduto il modo onde molti di loro s'erano contenuti verso le pretensioni di Monmouth(815). E' pareva che l'opposizione volesse avvilire la Corona d'Inghilterra, e porla sul capo di un bastardo e di un impostore. Nel tempo stesso, il sistema religioso del Principe grandemente differiva da ciò che formava il segno distintivo della credenza de' Tory. Costoro erano tutti Arminiani e Prelatisti; spregiavano le Chiese protestanti del continente, e consideravano ogni rigo della loro liturgia e rubrica sacro quasi al pari del vangelo. Le sue opinioni concernenti la metafisica della teologia, erano calviniste: le sue opinioni rispetto all'ordinamento e ai modi del culto, erano larghe. Ammetteva lo episcopato essere una forma legittima e convenevole di governo ecclesiastico; ma parlava con parole acri e sprezzanti della bacchettoneria di coloro i quali giudicavano la ordinazione de' vescovi essenziale alla società cristiana. Non aveva punto scrupolo intorno ai vestimenti e ai gesti prescritti dal libro della Preghiera Comune; ma confessava che i riti della Chiesa Anglicana sarebbero migliori se più si allontanassero da' riti della Chiesa di Roma.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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