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      Era stato udito mormorare con segni di cattivo augurio, allorquando nella cappella privata della sua moglie ei vide un altare acconcio secondo il rito anglicano, e non parve molto satisfatto di vedere nelle mani di lei il libro di Hooker sopra l'Ordinamento Ecclesiastico(816).
      XI. Egli, adunque, da lungo tempo seguiva con occhio vigile il progresso della contesa tra le fazioni inglesi; ma senza sentire forte predilezione per nessuna di quelle. In verità, fino all'ultimo giorno di sua vita, ei non divenne nè WhigTory. Difettava di ciò che è fondamento ad ambi cotesti caratteri; imperciocchè egli non diventò mai Inglese. È vero che salvò l'Inghilterra; ma non l'amò mai, e non fu mai da essa riamato. Per lui l'isola nostra fu sempre terra d'esilio, ch'egli visitava con ripugnanza e abbandonava con diletto. Anche mentre le rendeva quei servigi, de' quali fino ai nostri giorni sentiamo i felici effetti, il bene di quella non era lo scopo precipuo delle sue azioni. S'ei sentiva amore di patria, lo sentiva tutto per la Olanda. Quivi era la splendida tomba entro la quale riposava il grande uomo politico, di cui egli aveva ereditato il sangue, il nome, l'indole, il genio. Quivi il semplice suono del suo titolo era una magica parola, che per tre generazioni aveva destato lo affettuoso entusiasmo de' contadini e degli artigiani. L'olandese era lo idioma ch'egli aveva imparato dalla balia; olandesi gli amici della sua giovinezza. I sollazzi, gli edifizi, le campagne della sua terra natia gli empivano il cuore.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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