Pagina (1042/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non era egli uno scherno pretendere che un uomo in siffatta guisa oppresso patisse il martirio per gli averi e la libertà de' suoi spogliatori ed oppressori? La Dichiarazione, per quanto potesse sembrare dispotica ai suoi felici vicini, lo liberava da tanti mali. Egli fu chiamato ad eleggere, non tra la libertà e la schiavitù, ma fra due gioghi; ed è naturale ch'egli stimasse il giogo del Re più lieve di quello della Chiesa Anglicana.
      XXVIII. Mentre tali pensieri agitavansi in mente ai Dissenzienti, il partito anglicano era compreso di maraviglia e di terrore. Cotesto nuovo rivolgimento delle pubbliche cose era, a dir vero, terribile. La Casa Stuarda in lega co' repubblicani e coi regicidi contro i Cavalieri d'Inghilterra; il papismo in lega co' Puritani contro un ordinamento ecclesiastico, del quale i Puritani non querelavansi, se non che riteneva troppo de' riti papali: erano portenti tali da confondere tutti i calcoli degli uomini di Stato. La Chiesa doveva, adunque, essere aggredita da ogni parte; e capo della aggressione doveva essere colui che, per virtù della costituzione, era capo della Chiesa stessa. Era, quindi, naturale che rimanesse maravigliata e atterrita. E misti alla maraviglia e al terrore, destaronsi altri sinistri umori: risentimento contro lo spergiuro Principe, da essa fino allora affettuosamente servito; e rimorso delle crudeltà, a commettere le quali egli era stato complice della Chiesa, e adesso pareva dovernela punire. Ed era giusta punizione, imperocchè essa raccoglieva ciò che aveva seminato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Dichiarazione Chiesa Anglicana Dissenzienti Casa Stuarda Cavalieri Inghilterra Puritani Puritani Stato Chiesa Chiesa Principe Chiesa