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      Seguitò ad essere partecipe di tutti gli arcani della opposizione: ma per alquanti mesi i suoi amici politici reputarono esser meglio per lui e per la causa comune ch'egli si tenesse in fondo alla scena(878).
      XLIV. Il Conte di Bedford non s'era mai più riavuto dal colpo con che, quattro anni innanzi, la sventura gli aveva trafitto il cuore. Per sentimenti personali, non che per opinioni politiche, egli procedeva ostile alla Corte: ma non era operoso nel combinare i mezzi d'avversarla. Nelle ragunanze de' malcontenti lo suppliva il suo nepote, cioè il celebre Eduardo Russell, uomo d'incontrastato coraggio ed abilità, ma di principii sciolti e d'indole torbida. Era marino, s'era segnalato nell'arte sua, e sotto il precedente regno aveva occupato un ufficio in palazzo. Ma tutti i vincoli onde era legato alla famiglia reale erano stati infranti dalla morte del suo cugino Guglielmo. L'audace, irrequieto e vendicativo marino ormai sedeva nei Consigli, che, secondo lo Inviato Olandese, rappresentavano la più ardita ed operosa parte dell'opposizione, di quegli uomini, i quali sotto i nomi di Teste rotonde, Esclusionisti e Whig avevano mantenuta con varia fortuna una contesa di quarantacinque anni contro tre Re successivi. Cotesto partito, dianzi depresso e quasi estinto, ma ora nuovamente risorto e pieno di vita e pressochè predominante, non pativa gli scrupoli de' Tory o de' Barcamenanti, ed era pronto a snudare il ferro contro il tiranno nel primo giorno in cui il ferro si sarebbe potuto snudare con ragionevole speranza di buon esito.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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