Pagina (1092/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Regnante Giacomo, ella veniva considerata solo come una leggiadra ed altera giovine, la quale a volte mostravasi di cattivo umore o bisbetica, difetti che le venivano di leggieri perdonati in grazia della sua leggiadria.
      È comune opinione che le differenze d'inclinazione, di mente, d'indole non siano d'impedimento all'amicizia, e che sovente la più stretta intimità esista tra due anime, l'una delle quali possegga ciò di cui l'altra difetta. Lady Churchill era amata e quasi adorata da Anna, la quale non poteva vivere divisa dall'oggetto della sua romanzesca tenerezza. Anna prese marito, e fu moglie fedele ed affettuosa. Ma il Principe Giorgio, uomo pesante, che amava di cuore sopra ogni cosa un buon desinare e un buon fiasco, non acquistò mai su lei una influenza da paragonarsi a quella che esercitava l'amica, e tosto si sottopose anch'egli con istupida pazienza allo impero di quel vigoroso e predominante spirito che governava la moglie. Dai regali sposi nacquero figliuoli; ed Anna non difettava di sentimento materno. Ma la tenerezza che ella sentiva per le proprie creature era languida, in agguaglio allo affetto con che amava la compagna della sua infanzia. In fine la Principessa divenne insofferente de' riguardi che la convenienza imponevale: non poteva sentirsi chiamare Madama ed Altezza Reale da colei che le era più che sorella. Tali parole, per vero, erano necessarie nella galleria o nel salone; ma smettevansi nelle segrete stanze. Anna chiamavasi la signora Morley, e Lady Churchill la signora Freeman; e sotto questi fanciulleschi nomi corse per venti anni un carteggio da cui finalmente dipesero le sorti di governi e dinastie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Giacomo Churchill Anna Principe Giorgio Anna Principessa Madama Altezza Reale Morley Lady Churchill Freeman