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      Era cotanto rivoluzionario lo spirito della Università, che uno de' nuovi reggimenti - quel desso che ora chiamasi Secondo de' Dragoni delle Guardie - fu acquartierato in Oxford, onde impedire uno scoppio(901).
      Dopo cotesti fatti Giacomo avrebbe dovuto convincersi che la via da lui presa doveva di necessità condurlo a ruina. Ai clamori di Londra era da lungo tempo assuefatto. S'erano levati contro lui ora giustamente ed ora a torto. Egli li aveva più volte affrontati, e poteva forse tuttavia affrontarli. Ma che Oxford, sede della lealtà, quartiere generale dello esercito de' Cavalieri, luogo dove il padre e il fratello trasferirono la corte loro quando non si tenevano più sicuri nella loro tempestosa metropoli, luogo dove gli scritti de' grandi intelletti repubblicani erano stati di recente dati alle fiamme, fosse ora agitata da sinistri umori; che quegli animosi giovani, i quali pochi mesi innanzi avevano ardentemente prese le armi contro gl'insorti delle Contrade Occidentali, avessero ad essere con difficoltà tenuti in freno dalla carabina e dalla spada, erano segni di cattivo augurio per la casa degli Stuardi. Tali ammonimenti, nondimeno, tornarono inutili allo stupido, inflessibile e testardo tiranno. Era deliberato di dare alla sua Chiesa i più ricchi e splendidi stabilimenti d'Inghilterra. A nulla giovarono le rimostranze de' migliori e più savi tra' suoi consiglieri cattolici romani. Gli dimostrarono come egli potesse rendere grandi servigi alla causa della sua religione, senza violare i diritti di proprietà. Un assegnamento annuo di due mila lire sterline, che agevolmente poteva trarsi dal suo tesoro privato, sarebbe bastato a mantenere un collegio di Gesuiti.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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