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      Eduardo IV vi aveva abitato quando la fabbrica non era peranche finita. Riccardo III vi aveva tenuto corte, udito le dispute nella sala, regalmente festeggiato, e a rimunerare i suoi ospiti aveva loro fatto presenti di daini delle sue foreste. Due eredi presuntivi della Corona, anzi tempo spenti, Arturo fratello maggiore di Enrico VIII, ed Enrico fratello maggiore di Carlo I, erano stati membri di quel collegio. Un altro Principe del sangue, l'ultimo e migliore degli Arcivescovi cattolici romani di Canterbury, il buon Reginaldo Polo, vi aveva fatti i suoi studi. A' tempi della guerra civile il Collegio della Maddalena era rimasto fido alla Corona. Ivi Rupert aveva stabilito il suo quartiere generale; e le sue trombe s'udivano per quei quieti chiostri quando egli ragunava i suoi cavalli per muovere a qualcuna delle sue pił audaci intraprese. La maggior parte de' collegiali erano ecclesiastici, e non potevano aiutare il Re se non con preci e pecunia. Ma un collega loro, il quale era Dottore in Diritto Civile, fece leva d'una schiera di sottograduati, e cadde valorosamente combattendo alla loro testa contro i soldati d'Essex. Posate le armi, e venuta la Inghilterra sotto la dominazione delle Teste-Rotonde, sei settimi dei membri del collegio ricusarono di sottomettersi agli usurpatori: per la qual cosa furono cacciati dalle loro abitazioni, e privati delle rendite. Coloro che sopravvissero alla Restaurazione, fecero ritorno alle loro gradite stanze. Adesso era loro succeduta una generazione d'uomini, i quali ne avevano ereditato le opinioni e lo spirito.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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