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      Tempo innanzi, Giacomo, ai rettori della Certosa, che erano uomini d'altissimo grado e reputatissimi nel Regno, aveva comandato d'ammettere un certo Popham cattolico romano allo Spedale loro sottoposto. Il Direttore Tommaso Burnet, ecclesiastico insigne per ingegno, dottrina e virtù, ebbe il coraggio di dir loro, quantunque il feroce Jeffreys fosse del seggio, come ciò che da loro volevasi era contrario alla volontà del fondatore, non che ad un Atto del Parlamento. "E che importa ciò?" disse un cortigiano che era uno de' governatori. "Importa molto, io credo," rispose una voce resa fioca dagli anni e dal dolore, e che non pertanto moveva da tal uomo da essere udita con rispetto, cioè la voce del venerando Ormond. "Un Atto di Parlamento" seguitò il patriarca de' Cavalieri "non è, secondo il mio giudicio, cosa di lieve momento." Fu messa innanzi la questione se Popham dovesse essere ammesso, e fu risoluta pel no. Il Cancelliere, che non potè sfogarsi bestemmiando e imprecando contro Ormond, uscì fuori spumante di rabbia e fu seguito da pochi altri, di guisa che i membri rimasti non furono più in numero legale, e non poterono fare una formale risposta all'ordine sovrano.
      L'altra adunanza ebbe luogo solo due giorni dopo che l'Alta Commissione aveva con sua sentenza cassato la elezione di Hough e sospeso Fairfax. Un secondo ordine sovrano, munito del Gran Sigillo, fu presentato ai rettori: ma il tirannesco modo con cui era stato trattato il Collegio della Maddalena, aveva maggiormente destato il loro coraggio invece di domarlo.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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