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      XXIII. Bonrepaux aveva appena ricevute lettere che gli dicevano come Luigi avesse deliberato di aiutare Tyrconnel nella audace intrapresa, allorquando fu forza abbandonarne il pensiero. Nel cuore di Giacomo era già sceso il primo raggio d'una speranza di consolazione e diletto. La Regina era incinta.
      Innanzi la fine d'ottobre 1687, la nuova cominciò a bisbigliarsi. E' fu notato come la Regina non fosse intervenuta a qualche pubblica cerimonia, dicendo di non sentirsi bene in salute. E' fu detto che portava sempre addosso molte reliquie alle quali ascrivevasi virtù straordinaria. In breve la novella dalla reggia passò ai caffè della Metropoli e si sparse per tutto il paese. Pochi ne accolsero con gioia lo annunzio. Quasi tutta la nazione l'udì con un sentimento misto di timore e di scherno. Certo non v'era nulla di strano nella cosa. Il Re aveva pur allora compiuto il cinquantesimoquarto degli anni suoi. La Regina era nel meriggio della vita. Aveva già concepiti quattro figliuoli ch'erano morti; e lungo tempo dopo sgravossi d'un altro bambino allorchè nessuno più aveva interesse a crederlo supposto, e che perciò non fu mai reputato tale. Nondimeno essendo corsi cinque anni dalla sua ultima gravidanza, la gente, governata dallo inganno che agli uomini rende credibile ciò ch'essi desiano, aveva cessato di temere ch'ella darebbe un erede al trono. Dall'altra parte, nulla sembrava più naturale e probabile che una pia frode immaginata dai Gesuiti. Era certo ch'essi dovevano considerare lo scettro nelle mani della Principessa d'Orange come una delle maggiori calamità che potessero accadere alla Chiesa.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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