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      Poco dopo in tutte le botteghe da caffè andò in giro una satira brutale contro i prelati cortigiani che avevano venduta la propria penna a Giacomo. Alla madre East toccò ancora buona parte d'ingiurie. Con quel volgare monosillabo i nostri antenati avevano degradato il nome della grande Casa d'Este, che regnava in Modena(921). La nuova speranza che sollevò l'animo del Re, sorgeva commista a non pochi timori. Qualche cosa di più che non fosse il nascimento di un principe di Galles, era necessaria al complemento de' disegni del partito gesuitico. Non era molto verosimile che Giacomo vivesse fino a tanto che il suo figliuolo fosse in età da esercitare la potestà regia. La legge non provvedeva al caso d'un sovrano minorenne. Il regnante principe non era competente a fare per testamento gli opportuni provvedimenti. Il solo corpo legislativo poteva supplire a tale difetto. Se Giacomo, innanzi che si fosse ciò fatto, morisse lasciando un successore di tenera età, il potere sovrano indubitabilmente andrebbe nelle mani de' Protestanti. Que' Tory, i quali aderivano fermamente alla dottrina, che nulla poteva giustificarli a resistere al loro signore sovrano, non patirebbero scrupoli a snudare la spada contro una donna papista che osasse usurpare la tutela del reame e del Re fanciullo. L'esito della contesa non era da porsi in dubbio. Il Principe d'Orange o la sua moglie sarebbe Reggente. Il giovane Re verrebbe posto nelle mani di istitutori eretici, le cui arti potrebbero speditamente cancellare dalla sua mente le impressioni ricevute nella prima fanciullezza.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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