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      I litiganti privati querelavansi che le loro faccende venivano trascurate(973). Era impossibile in pochissimo tempo sbrigare tanto numero di cause. La tirannide se ne accorgeva, ma non poteva patire il minimo indugio, e non trascurò nulla che valesse ad atterrire i borghi disubbidienti, e indurli a sottomettersi. In Buckingham alcuni degli ufficiali del Municipio avevano detto di Jeffreys parole che non erano di lode. Fu loro intentato un processo, e fatto intendere che ove non volessero redimersi rinunziando ai loro statuti, non verrebbe loro usata ombra di misericordia(974). In Winchester vennero adottati provvedimenti anche più rigorosi. Una numerosa soldatesca fu spedita alla città a solo fine di gravare e vessare gli abitanti(975): i quali stettero fermi ed animosi; e l'opinione pubblica accusava Giacomo di volere imitare la peggiore delle scelleratezze del suo confratello di Francia. Dicevasi che principiavano già le dragonate; e vi era cagione a temere tanta enormezza. Giacomo s'era fitto in mente il pensiero che l'unico mezzo di far cedere una città ostinata era quello di acquartierare i soldati in seno alle famiglie. Avrebbe dovuto conoscere che questo provvedimento, sessanta anni innanzi, aveva destato terribili mali umori, ed era stato solennemente dichiarato illegale dalla Petizione dei Diritti. E difatti ne chiese consiglio al Capo Giudice del Banco del Re(976): il risultamento della consulta rimase secreto; ma in pochi giorni lo aspetto degli affari si fece tale, che un timore più forte ed efficace che non fosse quello di suscitare la collera del Re, cominciò a imporre qualche freno anco ad un uomo abietto qual era Wright.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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