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      Il Capo Giudice incominciava già a favellare ai giurati, e avrebbe sicuramente loro inculcato di assolvere gli accusati, allorquando Finch, con somma imprudenza, chiese licenza di parlare, "Se volete essere ascoltato," disse Wright, "lo sarete: ma voi non conoscete i vostri interessi." Gli altri difensori fecero si che Finch tacesse, e pregarono il Capo Giudice a continuare. E già ricominciava a favellare, allorchè giunse allo Avvocato Generale un messo, recando la nuova che Lord Sunderland proverebbe la pubblicazione, e arriverebbe fra un istante alla Corte. Wright malignamente disse ai difensori non avessero a ringraziare altri che sè stessi per la nuova piega che erano per prendere le cose. Lo scoraggiamento si mostrò nello aspetto di ciascuno degli astanti. Finch per alcune ore fu l'uomo più impopolare del paese. Perchè egli non si stava seduto come avevano fatto i suoi colleghi, migliori di lui, Sawyer, Pemberton, e Pollexfen? Il prurito d'immischiarsi in ogni cosa, e l'ambizione ch'egli aveva di fare un bel discorso avevano rovinato tutto.
      Intanto il Lord Presidente fu condotto in portantina fra mezzo alla sala. Come egli passava nessuno gli faceva di cappello; e s'udirono molte voci che lo chiamavano "Papista cane." Giunse alla Corte pallido e tremante, cogli occhi bassi; e nel fare la sua deposizione, a quando a quando gli mancava la voce. Giurò che i Vescovi gli avevano palesato lo intendimento di presentare una petizione al Re, e che a tal fine erano stati introdotti nelle regie stanze.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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