Pagina (1269/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Andò in giro da un teologo ad un altro proponendo loro con parole generali casi ipotetici di tirannia, e chiedendo se in simili casi la resistenza fosse legittima. Le risposte che n'ebbe accrebbero la irrequietudine dell'animo suo, finchè disse ai suoi complici di non potere andare più oltre con essi. Se lo stimavano capace di tradirli, potevano pugnalarlo, chè non gli avrebbe biasimati, imperocchè tirandosi indietro dopo essersi spinto tanto innanzi, aveva loro dato diritto sopra la sua vita. Gli assicurò nondimeno che non avevano nulla a temere da lui; ch'egli manterrebbe il segreto; desiderava loro prospera fortuna, ma la sua coscienza non gli consentiva di partecipare ad una ribellione. Ascoltarono siffatte parole con sospetto e con isdegno. Sidney, le cui idee intorno agli scrupoli di coscienza, eranoFootnote 1: Vedi la Introduzione, che Danby prepose agli scritti da lui pubblicati, 1710; Burnet, I, 764.] estremamente vaghe, scrisse al Principe che Nottingham s'era impaurito. È debito di giustizia, nondimeno, il confessare che tutta la vita di Nottingham fu tale che ci è forza credere la sua condotta in questa circostanza, quantunque poco savia e irresoluta, essere stata onestissima(1059).
      Gli agenti del Principe ebbero miglior ventura con Lord Lumley, il quale, non ostanti i grandi servigi da lui resi nel tempo della insurrezione delle Contrade Occidentali, sapeva d'essere abborrito in Whitehall non solo come eretico, ma come rinnegato, e per ciò era più ardente che non fossero la maggior parte de' nati Protestanti, a prendere le armi in difesa del Protestantismo(1060).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Vedi Introduzione Danby Burnet Principe Nottingham Nottingham Principe Lord Lumley Contrade Occidentali Whitehall Protestanti Protestantismo