Pagina (1341/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Perchè, insomma, nella lunga lista degli astanti non era un solo nome meritevole della fiducia e del rispetto del pubblico? La vera risposta a coteste domande era che il Re, uomo di debole intendimento e d'indole dispotica, aveva volentieri côlto quel destro a manifestare il suo disprezzo per la opinione de' suoi sudditi. Ma la moltitudine, non contenta di questa spiegazione, attribuiva a una profondamente meditata scelleraggine ciò che era effetto di demenza e caparbietà. Nè così pensava la sola moltitudine. La Principessa Anna mentre stava ad abbigliarsi, il dì dopo la sopra riferita adunanza, parlò del fatto con tali parole di scherno che le sue cameriste ardirono celiarne anche esse. Alcuni de' Lordi che avevano ascoltato lo esame de' testimoni, e ne parevano sodisfatti, non ne erano punto convinti. Lloyd Vescovo di Santo Asaph, uomo universalmente riverito per la pietà e dottrina sue, seguitò finchè visse a credere alla esistenza d'un inganno.
      XL. Non erano trascorse molte ore da che le prove testimoniali prese nel Consiglio stavano nelle mani del pubblico, quando corse attorno la voce che Sunderland era stato destituito di tutti i suoi uffici. E' sembra che la nuova della sua disgrazia giungesse di sorpresa ai politici dei Caffè; ma coloro che notavano attentamente ciò che accadeva in Palazzo, non ne rimasero punto maravigliati. Non era legalmente o palpabilmente provato ch'egli fosse reo di tradimento: ma coloro che lo sorvegliavano da presso, forte sospettavano che per un mezzo o per un altro egli fosse in comunicazione cogl'inimici del Governo nel quale occupava un posto così alto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Principessa Anna Lordi Vescovo Santo Asaph Consiglio Sunderland Caffè Palazzo Governo