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      All'incontro Giacomo Bertie, conte d'Abingdon, veniva considerato come partigiano del governo dispotico. S'era mostrato fedele a Giacomo nel tempo in cui discutevasi della Legge d'Esclusione. Mentre era Luogotenente d'Oxford aveva agito con severità e vigore contro i fautori di Monmouth, ed aveva acceso fuochi di gioia per celebrare la sconfitta d'Argyle. Ma il timore del papismo lo aveva cacciato nella opposizione fra' ribelli. Egli fu il primo Pari del Regno che comparisse al quartiere generale del Principe d'Orange(1167).
      Ma il Re aveva meno da temere da coloro i quali apertamente procedevano avversi all'autorià(1168) sua, che dalla tenebrosa congiura le cui fila eransi sparse nella sua armata e perfino nella sua propria famiglia. Della quale congiura va considerato come l'anima Churchill, uomo senza rivali per sagacia e destrezza, da natura dotato d'una certa fredda intrepidezza che non gli veniva mai meno nel combattere o nel mentire, occupante un posto elevato nell'ordine militare, e oltre misura favorito dalla Principessa Anna. Non era ancora tempo ch'egli facesse il colpo decisivo. Ma anche allora, per mezzo d'un suo agente subordinato, inflisse una ferita, se non mortale, gravissima alla causa regia.
      LIII. Eduardo, visconte Cornbury, figlio primogenito del conte di Clarendon, era un giovane di poca abilità, di stemperati costumi, e d'indole violenta. Aveva da' suoi primi anni imparato a considerare i suoi vincoli di sangue con la Principessa Anna come lo sgabello a salire sublime, e lo avevano esortato a tenersela bene edificata.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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