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      Il governatore venne arrestato; le porte furono chiuse, e in ogni dove poste sentinelle. Lasciarono che la infuriata plebe atterrasse una cappella cattolica, ma pare che non seguisse altro danno. Il dì seguente il palazzo comunitativo era pieno de' più notabili gentiluomini della Contea, e dei principali magistrati della città. Il Lord Gonfaloniere teneva il seggio. Danby propose di scrivere una dichiarazione nella quale fossero espresse le ragioni che inducevano gli amici della Costituzione e della religione protestante a correre alle armi. Questa dichiarazione fu calorosamente approvata, e in poche ore munita delle firme di sei Pari, di cinque baronetti, di sei cavalieri, e di molti gentiluomini di gran conto(1184).
      Infrattanto Devonshire, capitanando una grossa legione di amici e dipendenti suoi, partitosi dal palagio ch'egli stava erigendo in Chatsworth, comparve armato in Derby. Quivi consegnò formalmente alle autorità municipali uno scritto in cui erano esposte le ragioni che lo avevano spinto alla impresa. Ne andò quindi a Nottingham, che tosto divenne il centro della insurrezione delle contrade settentrionali. Promulgò un proclama scritto con forti e ardite parole. Vi si diceva che il vocabolo ribellione era uno spauracchio che non poteva spaventare alcun uomo ragionevole. Era ella ribellione difendere quelle leggi e quella religione che ogni Re d'Inghilterra era tenuto per sacramento a tutelare? In che modo siffatto giuramento fosse stato osservato, era questione la quale, come speravasi, un libero Parlamento tra breve scioglierebbe.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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