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      La sola probabilità ch'egli avesse di ottenere quello splendido premio non istava nello impossessarsene ruvidamente, ma nello aspettare fino a tanto che senza la minima apparenza di sforzo e d'astuzia lo conducessero al suo arcano scopo la forza delle circostanze, gli errori de' suoi avversari, e la libera elezione dei tre Stati del reame. Coloro che provaronsi d'interrogarlo, non riuscirono a saper nulla, e nondimeno non poterono accusarlo di simulazione. Egli tranquillamente li rimandava al suo Manifesto, assicurandoli che le sue mire non erano cangiate da poi che era stato scritto quel documento. Con tanta espertezza governava gli animi dei suoi partigiani, che pare la loro discordia gli rafforzasse, anzichè indebolirgli il braccio: ma la discordia scoppiava violentissima appena sottraevansi al freno di lui, sturbava l'armonia de' conviti, e non rispettava nè anche la santità della casa di Dio. Clarendon, il quale si studiava di nascondersi agli occhi altrui e a quelli della propria coscienza, affettando con ostentazione sentimenti di lealtà - prova manifesta della sua ribellione - raccapricciò vedendo alcuni de' suoi colleghi col bicchiere in mano schernire l'amnistia che il Re generosamente aveva offerta loro. Dicevano non aver bisogno di perdono: ma innanzi di finire, volevano ridurre il Re a domandare perdono a loro. Anche maggiormente impaurì e disgustò ogni buon Tory un fatto che accadde nella cattedrale di Salisbury. Appena il ministro che officiava cominciò a leggere la preghiera pel Re, Burnet, il quale fra i molti suoi pregi non annoverava la facoltà di sapere frenarsi e il senso delicato delle convenevolezze, essendo in ginocchioni, si alzò, si assise nel proprio stallo, e profferì alcune sprezzanti parole che sturbarono le divozioni degli astanti(1218).


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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