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      I suoi nemici gią avevano consentito ad aprire pratiche d'accordo sopra una base proposta da lui stesso, ed eransi offerti a sospendere immediatamente le ostilitą a patti che egli non negava essere liberali. In tali circostanze egli ha disertato il suo posto. Noi non facciamo la minima ritrattazione; non siamo in cosa alcuna incoerenti. Ci manteniamo tuttavia fermi senza modificazione nelle nostre vecchie dottrine. Seguitiamo a credere che in qualunque caso č peccato resistere al magistrato; ma affermiamo che adesso non vi č verun magistrato cui resistere. Colui che era magistrato, dopo d'avere per lungo tempo fatto abuso della propria potestą, ha abdicato da sč. Lo abuso non ci dava diritto a deporlo: ma l'abdicazione ci dą diritto a provvedere al miglior modo di supplire al suo ufficio.
      III. Per cosiffatte ragioni il partito del Principe si accrebbe di molti che per l'innanzi s'erano tenuti in disparte. A memoria d'uomo non era mai stata, come in quella congiuntura, una quasi universale concordia fra gl'Inglesi; e mai quanto allora v'era stato sģ grande bisogno di concordia. Non v'era pił alcuna autoritą legittima. Tutte le tristi passioni che il Governo ha debito d'infrenare, e che i migliori Governi imperfettamente infrenano, trovaronsi in un subito sciolte d'ogni ritegno; l'avarizia, la licenza, la vendetta, il vicendevole odio delle sčtte, il vicendevole odio delle razze. In simiglianti casi avviene che le belve umane, le quali, abbandonate dai ministri dello Stato e della religione, barbare fra mezzo alla cittą, pagane fra mezzo al cristianesimo, brulicano tra ogni fisica e morale bruttura nelle cantine e nelle soffitte delle grandi cittą, acquistino a un tratto terribile importanza.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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