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      Convulso e fuori di sè fu trasportato a letto, donde non sorse più. Intanto la folla di fuori cresceva sempre, e orribilmente tempestava. Jeffreys pregò d'essere menato in prigione. Si ottenne a tale effetto un ordine de' Lordi che sedevano in Whitehall; ed ei fu condotto in una carrozza alla Torre. Procedeva scortato da due reggimenti della milizia civica, i quali non senza difficoltà potevano frenare il popolo. Più volte si videro nella necessità di ordinarsi come se avessero a sostenere un assalto di cavalleria, e di presentare una selva di picche alla irrompente plebe. La quale vedendo rapirsi la vendetta teneva dietro al cocchio con urli di rabbia fino alla porta della Torre, brandendo bastoni e scuotendo capestri agli occhi del prigioniero. Lo sciagurato intanto tremava di spavento; arrostava le mani, affacciavasi con occhi stralunati ora a questo ora a quello degli sportelli, e fra il tumulto si udiva gridare: "Teneteli lontani, o signori! Per l'amore di Dio, teneteli lontani!" Infine dopo aver provate amarezze maggiori di quelle della morte, fu in sicurtà alloggiato nella fortezza, dove alcune delle sue più illustri vittime avevano passati gli estremi giorni della loro vita, e dove egli fu destinato a finire la sua con inenarrabile ignominia ed orrore(1233).
      In tutto questo tempo si cercarono diligentemente i preti cattolici romani. Molti vennero arrestati. Due Vescovi, cioè Ellis e Leyburn, furono mandati a Newgate. Il Nunzio che aveva poca ragione a sperare che la moltitudine rispettasse il suo carattere sacerdotale e politico, fuggì travestito da servitore fra la gente del Ministro di Savoja(1234).


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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