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      VI. Un altro giorno di agitazione e di terrore si chiuse, e fu seguito dalla più strana e terribile notte che fosse mai stata in Inghilterra. Sul far della sera la plebaglia aggredì una magnifica casa pochi mesi avanti edificata per Lord Powis, la quale nel regno di Giorgio II era residenza del Duca di Newcastle, e che si vede anche oggi all'angolo tra ponente e tramontana di Lincoln's Inn Fields. Vi furono mandati alcuni soldati: la plebaglia fu dispersa, la quiete sembrava ristabilita, e i cittadini se ne tornavano in pace alle proprie case, quando sorse un bisbiglio che in un momento divenne tremendo clamore, ed in un'ora da Piccadilly giunse a Whitechapel e si sparse per tutta la metropoli. Dicevasi che gl'Irlandesi lasciati senza freno da Feversham marciavano alla volta di Londra facendo strage d'ogni uomo, donna e fanciullo che incontrassero per via. All'una ora della mattina i tamburi della milizia civica suonavano all'arme. In ogni dove le donne atterrite piangevano ed arrostavano le mani, mentre i padri e i mariti loro armavansi per uscire a combattere. Prima delle ore due la metropoli presentava un aspetto sì bellicoso che avrebbe potuto atterrire un'armata regolare. A tutte le finestre vedevansi i lumi. I luoghi pubblici risplendevano come se fosse pieno giorno. Le grandi vie erano asserragliate. Venti e più mila picche ed archibugi fiancheggiavano le strade. L'ultima alba del solstizio d'inverno trovò tutta la città ancora in armi. Pel corso di molti anni i Londrini serbarono viva ricordanza di quella ch'essi chiamavano la Notte Irlandese.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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